14 Etichette di Vini da cui Prendere Ispirazione
Abbiamo già abbondantemente scritto sull’importanza del packaging del vino e di come la progettazione dell’etichetta del vino sia al giorno d’oggi un elemento da non trascurare ma da curare invece con i trend del momento in ambito grafico e tipografico applicato al food&beverage.
In questo articolo vediamo invece qualche idea dalla quale puoi ispirarti per progettare e realizzare le etichette per il tuo vino.
Tra l’elenco troverai etichette iconiche che hanno fatto la storia del vino a livello internazionale o etichette di vini magari meno conosciuti ma dall’impatto grafico e dalla visibilità che non passano inosservati. Eccoti 14 etichette di vini dalle quali prendere ispirazione per realizzare le tue prossime etichette di vino per la tua cantina.
Presta attenzione: non si vuole qui stilare una personale classifica delle etichette di vino più belle mai realizzate o delle etichette di vino più famose. Si vuole piuttosto dare un esempio quanto più esaustivo possibile di come progettare le etichette di vino.
1# – Champagne Perrier Jouet Belle Epoque
Partiamo proprio da alcune etichette che hanno fatto la storia a loro modo del vino.
La prima è quella dello Champagne Perrier Jouet Belle Epoque. Più che di etichetta dovremmo parlare di vero e proprio disegno su vetro, in quanto in questo caso l’etichetta è un disegno floreale che ingloba le informazioni principali della cantina in un perfetto stile belle epoque impreziosito da inserti in oro che ben si sposano con la capsula scelta.
2# – Chateau Mouton Rothschild
La seconda è quella del famoso rosso di Bordeaux di Chateau Mouton Rothschild. Un vino la cui etichetta cambia ogni anno poiché nella parte superiore ospita un’opera di un artista, ogni anno differente. Anche Picasso ha avuto modo di firmare un’edizione dell’etichetta di questo vino. D’altronde la collaborazione tra cantine ed artisti per la realizzazione di etichette di vino non è una novità e oltre al caso dei Rothschild possiamo trovare molti altri esempio nel mondo del vino. In Italia un caso analogo è quello di Nittardi, produttori in Chianti, mentre la Pojer e Sandri di Faedo utilizza opere di Dürer, artista che ha legato il proprio nome al luogo.
Anche il Pergole Torte di Montevertine si adorna ogni anno di un’etichetta diversa, sempre con lo stesso soggetto femminile, a firma dell’artista emiliano Alberto Manfredi.
Per non parlare dell’americana Orin Swift che ha caratterizzato i suoi vini con etichette disegnate una diversa dall’altra (alla faccia dell’immagine coordinata) con immagini spesso dal forte impatto emotivo, talvolta astratte e vagamente inquietanti.
#3 – Magma di Frank Cornelissen
Rimanendo nel tema delle bottiglie di vetro serigrafate o dipinte troviamo molte cantine che hanno optato per questo tocco di stile particolare per i loro vini. Molto iconica e famosa è il Magma di Frank Cornelissen che presenta la sola scritta Magma in rosso su vetro nero. Minimal ma appariscente allo stesso tempo.
Allo stesso modo, anche le bottiglie di vino di alcuni metodo classico di Casa Caterina sono personalizzate a mano con la scritta della cuvée e dell’annata.
#4 – Silex Pouilly Fumé di Didier Dagueneau
Nell’ambito del tema delle etichette di vino dallo stile minimal, un altro vino che si è fatto notare parecchio nel corso della storia enologica internazionale moderna – e non solo per l’etichetta – è il Silex, il Pouilly Fumé di Didier Dagueneau, la cui etichetta rappresenta una pietra, ad evocare il particolare terreno dal quale i Sauvignon prodotti in questa zona traggono la loro particolare nota minerale e lievemente affumicata. L’etichetta fustellata del vino Silex nel corso degli anni ha subito quale aggiustamento ma lo stile minimal e rappresentativo è rimasto pressoché inalterato.
#5 – Piandimare Maja Montepulciano d’Abruzzo
Sulla scia evocativa dello Silex continuiamo con altre etichette di vino da cui prendere ispirazione che propongono immagini di elementi alla quale la cantina si ispira, o che magari punta a far evocare nella mente del consumatore. Sono spesso elementi del territorio circostante, come il Maja dell’abruzzese Piandimare che si ispira alla Majella con una lussuosa doppia etichetta in lamina d’oro in rilievo e texturizzata, o all’Oltremare delle stessa cantina che evoca in maniera rivisitata un trabocco, tipiche costruzioni dei pescatori apprezzabili lungo la costa abruzzese.
#6 – Roeno, i Vigneti
Un altro esempio di cantina che punta a stringere un forte legame tra vino e territorio è Roeno, che caratterizza le etichette della linea I Vigneti vini rappresentando i mappali dei propri vigneti texturizzandoli con le impronte digitali. Un bel concept a nostro avviso che rimarca il concetto di manualità e territorio.
#7 – Gut Oggau
Talvolta i valori riportati in etichetta sono quelli della storicità o dell’artigianalità di un’azienda a conduzione familiare veicolati da veri e propri ritratti di persone. Emblematico per questo stile è il caso delle etichette dei vini della cantina austriaca Gut Oggau.
In questo caso l’intento è appunto quello di comunicare la genuinità di una buona famiglia che da generazioni produce il proprio vino in autonomia.
#8 – Bodega Matsu
Ancora più emblematici di questo stile e filosofia sono le etichette dei vini di Bodega Matsu, che come il caso precedente riporta i volti delle persone che anno fatto la storia della cantina, al fine di evocare storicità, conoscenza, sapere e artigianalità.
L’immagine coordinata si completa con il sito internet dove dei video ritraggono le persone in un’atmosfera ben condita di storicità.
#9 – Amarone Giuseppe Quinarelli
Artigianalità e storicità sono veicolate in maniera minimal invece, dalla forte connotazione manuale, dalle etichette di Quintarelli, produttore di uno degli Amarone più celebre. L’etichetta è data da una carta molto semplice, quasi simile alla cartapaglia, con semplici scritte dal font in stile handwrite. Quando si dice la fama lo precede… non ha bisogno evidentemente di tanti artifizi la cantina veronese per presentare i suoi vini quando il tuo cognome è Quintarelli e le bottiglie escono dalla cantina a prezzi superiori la doppia cifra.
#10 – In & Out Collefrisio
Passando poi alla pura espressione del genio d’artista, alla pura creatività, troviamo etichette che si rifanno ad un concept di pura fantasia ma che permette al grafico o alla cantina di esprimere maggiormente la sua fantasia, magari impreziosendo in maniera non convenzionale l’etichetta dei vini. Un caso iconico è l’In & Out di Collefrisio, dove una fustellatura ed un elemento in forte rilievo che esce dai confini dell’etichetta, entrambi sagomati come pesci, vogliono rappresentare in maniera simbolica il concetto espresso dallo stesso nome del vino.
#11 – Barolo Balena di Michele Chiarlo
L’Etichetta del vino Barolo Balena di Michele Chiarlo è un condensato di ciò che la stampa industriale può realizzare oggi per il packaging dei vini e altri alimenti. Molti sono gli elementi che impreziosiscono l’etichetta di questo vino: lamine in oro, bassorilievi, punzonature, carta martellata e doppie etichette dalla grana spessa e ben tangibile. Insomma, un vino che di certo non passa inosservato.
#12 – Roggio del Filare di Velenosi
Ma la personalizzazione del packaging del vino non si ferma alle sole etichette. Anzi, può continuare con le capsule, i tappi, gli stemmi in rilievo sul vetro e persino alla scelta del vetro. Particolarmente utile a questo esempio è il Roggio del Filare di Velenosi, connotato da un’etichetta orientata orizzontalmente e contenuta nelle dimensioni ma da una bottiglia appariscente e inusuale, caratterizzata da un solco che ne facilita l’impugnatura.
#13 – Gli shape delle provenzali
La rinascita dei vini rosati provenzali ha portato con se l’audacia nell’uso di nuovi e insoliti shape. Il trend è ora vetro rigorosamente trasparente, etichette o disegno diretto su vetro ed effetti opacizzanti sulla superficie delle bottiglie. A dettare i canoni di questa scuola sono vini come Whispering Angel di Caves d’Esclan, Rosé de Provence ‘M’ Chateau Saint, Mip – Made in Provence di Domaine des Diables, Rosé Cotes de Provence ‘Bravade’ Torpez, Rosè de Provence ‘By.Ott’ Domaines Ott 2020, Rose Argali di Château Puech Haut e il Miraflors di Domaine Lafage.
#14 – Romanée Conti & Co.
Sicuramente non molto appariscente ma la notorietà di questo vino ha fatto si che lo stile quasi apatico della sua etichetta si confermasse come un riferimento su scala internazionale, tant’è che un’imitazione l’abbiamo anche in casa. Si tratta delle etichette dei vini della Romanée-Conti, per qualcuno tanto brutte quante sopraffino il vino, ma si sa… le associazioni per contrasto spesso funzionano bene. Per vedere delle simili etichette in Italia basta cercare i vini siciliani di Tornatore.
Se dopo questi esempi hai capito a quale stile ispirarti o come vorresti riprogettare le etichette dei tuoi vini con le soluzioni che l’industria della stampa mette a disposizione, Civinization ti può affiancare fornendoti la consulenza giusta per sviluppare il progetto grafico e la stampa delle etichette dei tuoi vini dialogando con i migliori stampatori focalizzati sul settore food and beverage del momento.