Facebook e Instagram Ads – come usarle per il tuo wine marketing
Mettiamo subito in chiaro una cosa: una cosa è usare Facebook e Instagram postando ogni tanto qualche foto…
un’altra cosa è sfruttarne le potenzialità delle ads sponsorizzate ai fini del marketing.
Perché questa precisazione è così importante? Perché la maggior parte delle cantine o degli utenti non conosce quali siano i veri strumenti che Facebook mette a disposizione dietro la piccola fetta della piattaforma che usiamo tutti i giorni per interagire con i nostri amici. Vediamo quali sono, come usarli e come non usarli.
La maggior parte delle cantine o aziende vinicole non conosce quali siano i veri strumenti che Facebook mette a disposizione con la sua piattaforma per la gestione delle inserzioni, uno strumento di marketing potentissimo per attirare nuovi clienti.
Tali strumenti della piattaforma Facebook per le inserzioni sfruttano i milioni di dati sulla demografia, i comportamenti, le abitudini di acquisto e gli interessi degli utenti del social per strutturare una piattaforma in cui l’advertiser può segmentare il suo pubblico e colpirlo con inserzioni volte all’acquisto, alla notorietà del brand, all’acquisizione di contatti, al reindirezzamento sul sito o all’invio di messaggi.
Qualcosa di potentissimo e maniacalmente strutturato. Ancora più potente se si pensa che Facebook da anche la possibilità tramite un pixel di monitoraggio installabile sul proprio sito, di monitorare i visitatori e isolarli come pubblico per successive inserzioni. Che tradotto in parole povere ma preziosissime significa due cose: upsell e remarketing. Ovvero la possibilità di inseguire il tuo visitatore sino ad indurlo all’acquisto.
E tu come cantina vinicola vorresti perderti la possibilità di fare campagne di ads su facebook?!
Ma andiamo avanti. Se non conoscere gli strumenti per le inserzioni di Facebook è una delle prime grosse lacune delle cantine, non saperli usare correttamente è la seconda.
Tradotto, non basta attivare un account pubblicitario, inserire qualche grafica di invito all’acquisto, scegliere un pubblico e sperare di vedere dei risultati. Vediamo perché.
1 – Gli obiettivi delle campagne che Facebook mette a disposizione sono molti. Usare quello sbagliato può far sprecare molto budget.
2 – Usare il pulsante “metti in evidenza il post” che troviamo sotto ad ogni post pubblicato non vuol dire fare inserzioni con Facebook ma sprecare soldi cadendo nella trappola macinasoldi di Facebook. Questo strumento infatti non mette in relazione gli obiettivi della cantina con le specifiche del pubblico.
3 – Chi si lancia nell’utilizzo di questi strumenti senza una strategia dimentica che le persone sono sui social per socializzare o per svago. Non per acquistare vino. Bombardarli con messaggi di invito all’acquisto non porterà a grossi risultati e potrebbe rivelarsi invece controproducente. D’altronde, ti metteresti mai alle porte della tua cantina ad urlare: «comprate il mio vino!». No. La stessa cosa non dovresti fare sui social.
4 – Pensare di “provare” lo strumento e raccogliere risultati nel giro di due giorni spendendo 5€ al giorno è la pura dimostrazione di non conoscere il mezzo, non conoscerne le dinamiche, i meccanismi e le tecniche di utilizzo. Diciamocelo chiaramente: non si fa marketing al costo di una birra al giorno…
5 – L’algoritmo di Facebook richiede del tempo per poter “capire” le tue inserzioni e di conseguenza veicolarle al pubblico migliore tra quello che hai selezionato. Questo tempo è chiamato Fase di Apprendimento.
Inoltre le ads si stabilizzano come delivery e costo (che viene in genere conteggiato per ogni mille persone raggiunte – CPM) solo al verificarsi di un determinato numero di azioni.
6 – Quando usi questi strumenti paghi perché Facebook ti faccia raggiungere le persone che tu gli hai indicato di voler raggiungere.
Ma come te, ci sono altre cantine che pagano Facebook per farlo. E magari il vostro pubblico coincide.
Facebook premierà l’inserzionista che risponde ai requisiti in maniera migliore: chi investe più budget, chi dispone dei contenuti più pertinenti e chi fornisce le inserzioni migliori, dove per migliori intende quelle che hanno più probabilità di raggiungere l’obiettivo prefissato (far inviare un messaggio, mandare il visitatore al sito, acquistare, ecc).
In sostanza il sistema di Facebook è un’asta tra te e gli altri inserzionisti per accaparrarvi il pubblico conteso.
Pertanto come già detto altrove, la strategia strutturata con cui approcci a questi strumenti e a questo tipo di comunicazione del vino sui social può fare la differenza tra te e il tuo competitore.
Quello che devi fare in prima battuta è farti conoscere per quello che sei, non perché vuoi/devi vendere. In seconda battuta potrai avanzare una comunicazione più aggressiva e propositiva all’acquisto e infine ritargetizzare i visitatori del tuo ecommerce provenienti dalle precedenti inserzioni.
Il tutto deve esser accuratamente architettato sfruttando le leve del marketing come la riprova sociale e la scarsità o l’urgenza. Sarà fondamentale variare le immagini e le creatività che utilizzi per le inserzioni.
Come avrai ben capito improvvisarsi utilizzatori della piattaforma per le inserzioni di Facebook non è una buona strategia, specie se non si conosce nulla di marketing, comunicazione online, strategia e marketing mix per le cantine o aziende vinicole.
Per questo la cantina dovrebbe ipotizzare di affidare la strutturazione di questo potente strumento ad un professionista o ad un’agenzia specializzata come Civinization che può seguirti nell’individuazione della giusta strategia di comunicazione, nel strutturare le campagne e nel realizzare il materiale grafico.