Famille Bouey, non solo Private Label. I nuovi rosè nascono con la collaborazione di Pantone.
Il colore si sa, non è un elemento trascurabile al giorno d’oggi in materia di marketing e comunicazione visuale.
Figuriamoci quindi se può esserlo nella definizione di un’etichetta del vino o della tonalità del vino stesso.
Un elemento, quello del colore del vino tornato alla ribalta con l’intento di analizzare le scelte di consumo delle nuove generazioni.
Lo so bene la Famille Bouey, che ha scelto nientepopodimeno che Pantone, leader nella catalogazione dei colori, per customizzare le sue due nuove creazioni proprio con l’intento di intercettare interesse e consumi delle generazioni Millennial e Z, ovvero quelle che sembrano trascinare i consumi di rosato negli ultimi anni.
I due vini infatti sono due rosé firmati dalla Famille Bouey, griffe di Bordeaux, nominati Colors 721 e Colors 719, nati dall’ispirazione e dall’interpretazione del Pantone 721 e del Pantone 719.
Il primo è un Bordeaux Aop, 100% Merlot, il secondo un Igp Mediterranée, 100% Grenache.
Lo studio per la definizione dei vini non si è limitato al colore del vino – elemento sul quale subentra per forza di cose la scelta delle uve, le filtrazioni e le chiarifiche ed altre azioni enologiche – ma è proseguito sulle scelte stilistiche e di design, che vanno dalla bottiglia al marketing. Come è naturale che sia se si pensa che quella di Bouey è una maison da 10 milioni di bottiglie prodotte.
La bottiglia di vino di Colors 721 e Colors 719 è abbastanza semplice, caratterizzata naturalmente da un vetro bianco per metter in evidenza il colore del vino, un’etichetta altrettanto semplice che contrariamente alle aspettative non riporta la classica impostazione grafica che Pantone utilizza per catalogare i colori, bensì un’impostazione rettangolare con una fustellatura circolare centrale.
Capsula color oro rosa per bilanciare le scritte in etichetta. A guardarla tutta d’insieme ci ricorda il Miraval di cui abbiamo già scritto.