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complessità del vino italiano

La complessità del vino italiano può diventare un suo punto di forza?

La cultura gastronomica italiana e i prodotti vinicoli del nostro territorio rappresentano un vero e proprio nucleo di biodiversità culturale. L’Italia appartiene ad una cultura profondamente storica del cibo e del vino che si manifesta in un mosaico di sapori. La ricerca di uno stile di vita sano accompagnato ad una corretta alimentazione e alla scelta di vini appropriati, stanno alla base della nostra tradizione e questi valori oggi sempre più, vengono abbracciati in tutto il mondo, lasciando pensare che l’Italia possa fare da guida ad altri territori.

Ma in un periodo come quello attuale, fatto di lockdown, chiusure obbligate, restrizioni e quant’altro, è cambiato il modo di vivere il consumo di vino italiano, e se si in quale modo? Gli attuali amanti del vino ne hanno consumato in quantità maggiori proprio perché costretti a pranzare e cenare esclusivamente a casa, una tendenza che ha portato ad una notevole riduzione dei consumi in coloro che invece consumavano vino solo fuori, in bar o al ristorante.

Tutto questo ha rappresentato però una svolta nelle abitudini e nel consumo di vino italiano all’estero. Oggi sempre più persone stanno infatti cercando di abbinarlo al cibo locale, cosa che prima avveniva di rado, limitandone infatti il consumo in ristoranti italiani, iniziando a percepire alcuni dei nostri vini (specialmente Barolo e Barbaresco e Supertuscans) come veri e propri oggetti da collezione di lusso al livello di Bordeaux e persino della Borgogna. Per questo è importante oggi, per un’azienda vinicola, non tralasciare uno degli aspetti fondamentali per una giusta comunicazione, quello di utilizzare al meglio i mezzi offerti dal mondo social, un mondo senza frontiere, che può raggiungere chiunque in qualunque
momento. La giusta strategia di comunicazione e la giusta immagine, possono fornire importanti spunti creativi sul consumo del proprio vino all’estero, ispirare abbinamenti particolari, fuori dagli schemi e creare curiosità.

E’ anche vero che molti giovani collezionisti iniziano oggi ad avere un impatto sul mercato reso ancor più chiaro nelle tipologie di vino maggiormente popolari all’estero. Anche se, la grande varietà dei nostri vini può in qualche modo disorientare sia il (nuovo) consumatore internazionale, che dell’Italia conosce
pochissimi vini e pochi territori, sia il trade, che preferirebbe invece una semplificazione.

E’ comunque evidente che il consumo dei vini italiani nel mondo è in crescita e con lui cresce la domanda di vini premium, mentre è in diminuzione quella di vini popular. Molti consumatori sui mercati internazionali non conoscono il vino, ma ne sono attratti, oggi da tradizionale bevanda funzionale al pasto, il vino è divenuto infatti prodotto fine a se stesso e ricco di significati simbolici, culturali, tradizionali e sapete perché? Perché all’Estero, così come in Italia, in questo preciso momento storico, il mondo
social è riuscito a conferirgli un’immagine ed utilizzo diversi rispetto al passato, per certi versi del tutto nuovi. La cultura dell’aperitivo, ad esempio, un tempo era quasi inesistente in alcuni luoghi, così come l’accompagnare il vino italiano con alcuni cibi internazionali come detto in precedenza.

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