Vendere vino online: la tua cantina fa questi errori?
La società di consulenza Salisbury Creative Group ha analizzato 500 siti di cantine al fine di redigere una panoramica che illustrasse la situazione attuale delle abilità nella vendita del vino online da parte delle cantine di vino. Caro produttore, prima di dire che online non si vende dovresti accertarti di non essere anche tu tra quelli che stanno facendo questi errori con il loro sito.
La ricerca della Salisbury è stata esposta da Wine Merdian e ne proponiamo una rielaborazione qui al fine di aiutarti a migliorare la tua strategia e i tuoi strumenti di vendita di vino online.
Abbiamo già abbondantemente parlato di come vendere vino online e della convenienza di un e-commerce personale piuttosto di quella di un marketplace per la vendita di vino online a seconda di molteplici aspetti che devi valutare. Vediamo qui invece quali sono ancora i difetti che posseggono i siti della centine di vino che tentano di vendere vino e che tu non devi commettere.
I primi punti che la ricerca evidenzia sono:
1- La mancanza dei form per iscriversi alla mailing list.
Qui è utile fare una precisazione e un’analisi. Il form, che magari si apre a pop-up mentre l’utente sta navigando, è davo necessario?
In altre parole, sei certo che le mail che vorresti inviare siano davvero interessanti e utili per il cliente/lettore?
In linea di massima hai a che fare con un cliente che eseguirà sul tuo sito al massimo un paio di ordine l’anno. Non ti aspettare che ci sia tutta questa frenesia per iscriversi al form.
D’altro lato puoi incentivare l’iscrizione garantendo un 10% sul primo ordine o una bottiglia in omaggio. E le mail che invierai dovranno riguardare principalmente offerte e promo. I clienti infatti, già oberati da centinai di mail, prediligono le mail in cui si da qualcosa di valore come uno sconto.
Inoltre raccogliere gli indirizzi mail con un form ti consente di inviare newsletter strategiche nei giusti periodi o usare i contatti per le Google e Facebook Ads.
La raccolta dell’indirizzo del cliente può avvenire al momento dell’ordine, sulla pagina del carrello. Ma se il cliente non arrivasse mai a quella pagina perché non vuole chiudere l’ordine?
Avere il suo indirizzo mail è il punto di partenza per comunicare con lui e convincerlo a chiudere l’ordine.
Interessante inoltre notare come la grande maggioranza dei siti delle cantine non forniscono un valido motivo o incentivo perché la gente si iscriva alla newsletter. E l’invito «Iscriviti alla nostra newsletter», ti assicuriamo che non è buono abbastanza.
L’invito dovrebbe piuttosto mettere in chiaro cosa il cliente ottiene con l’iscrizione come:
- Accesso a offerte speciali
- Accesso alle edizioni limitate
- Avvisi relativi agli eventi della cantina
- Possibilità della spedizione gratuita
- Spedizione notturna
- Percentuale di sconto sul primo ordine
- Accesso alle esperienze VIP
E far leva su plus come:
- Spedizione a temperatura controllata
- Ricette di cocktail a base di vino, abbinamenti cibo-vino, ecc.
- Risorse formative sul vino
- Regali aziendali
- Una promessa scritta di non inviare troppe e-mail
- Sconti a sorpresa
- Offerte esclusive solo via e-mail
- I pop up per la raccolta degli indirizzi mail funzionano, se li sai usare correttamente con tutto ciò che ci ruota attorno.
2 – La correlazione abbastanza profonda tra la presenza di link ai social sui siti web delle cantine e il numero di follower sui social.
Ci si sta dirigendo sempre più verso l’omnicanalità. Incentivare gli utenti a seguire i profili social può essere un buon modo per poi comunicare con loro su questi canali. Attenzione però… una vera e propria strategia di comunicazione e marketing è un’altra cosa.
3 – La maggior parte delle cantine non sta ancora sfruttando adeguatamente la pubblicità su Facebook e Instagram (al di là del semplice aumento dei post).
Questo è noto e palese. Innanzitutto perché i titolari stessi delle cantine non conoscono la potenzialità e lo strumento. E secondo perché le cantine in genere non sono strutturate sufficientemente con figure professionali nel loro organico che padroneggino questi strumenti.
Terzo perché si crede che le inserzioni Facebook si creino con il pulsante Promuovi Post che Facebook ci propone sotto ogni post. Ma quello è soltanto il pulsante che fa attivare la macchina mangia soldi. Una campagna strutturata e ragionata con Facebook Ads è un’altra cosa e si gestisce da un’altro pannello di gestione che da la possibilità di accedere a tantissime funzioni diverse e tipologie di inserzioni.
La maggior parte delle cantine non conosce nulla del Business Manager di Facebook necessario per gestire le ads e tantomeno del pixel di Facebook, indispensabile per tracciare i visitatori del proprio sito o delle proprio ads e fare campagne di remarketing.
In ultima c’è da dire che una campagna basata su 3€ giornalieri di spesa non porterà a molto. Quindi le cose vanno ragionate conoscendo il sistema.
4 – Esiste una profonda mancanza di comprensione di ciò che è realmente necessario per avere successo nella vendita di vino online.
Questo probabilmente è il punto fondamentale. Troppo spesso vediamo produttori voler compiere azioni e strutturare strumenti senza avere una reale conoscenza di ciò che è il mondo online e la vendita online.
Per questo Civinization affianca le cantine indirizzandole verso le migliori soluzioni per la vendita del vino e strutturando per loro gli strumenti più sensati.
Inoltre la ricerca ha dimostrato quali sono i difetti e le mancanze più comuni tra i siti dei produttori di vino:
- Pagine lente da caricare
- Immagini di bassa qualità
- Mancanza di contenuti di qualità nei blog (i blog erano inesistenti, troppo brevi, o poco curati)
- Mancanza di alt-text sulle immagini
- Non sono mobile-friendly
- Troppo testo
- Nessuno spazio bianco
- Nessun percorso utente chiaro
- Nessuna call to action
- Nessun certificato SSL
Il sito aziendale della tua cantina può essere un valido strumento per vendere vino online una volta corredato di e-commerce e strategia di vendita che includa le ads di Facebook e Google, ma sicuramente è già un biglietto da visita per te e i tuoi vini. Quindi non trascurarlo!